1°Maggio 2024 alle 15,30 parto da Roma per recarmi al porto di Civitavecchia dove devo imbarcarmi per Tunisi la cui partenza è prevista per le ore 20,30.
All'arrivo mi reco immediatamente a fare il cekin dove trovo una lunga fila di persone composta per
maggioranza da tunisini che rientrano al proprio paese.
Mentre aspetto il mio turno ho l'occasione di conoscere una coppia, lei marocchina e lui tunisino, che
lavorando a Modena, stanno rientrando nella loro bella città natale di Kairouan che conosco benissimo in quanto più volte ha rappresentato una tappa nei miei numerosi viaggi in Tunisia .
Durante la conversazione ci viene comunicato che la nave partirà alle 22,30 con un sensibile ritardo.
Nell'attesa dell'imbarco conosco Francesco, uno spagnolo che lavora a Macerata e due bikers fiorentini con i
quali mi intrattengo nel piazzale antistante l'imbarco parlando delle nostre rispettive mete, io Algeria loro Tunisia.
Una volta salito a bordo raggiungo la gabina per sistemare una parte dei miei bagagli, mentre i restanti li lascio ben custoditi sulla moto.
Dopo aver preso possesso della cabina e sistemato i bagagli mi incontro con i motociclisti che ho conosciuto al porto di Civitavecchia, cenando con loro ed intrattenendomi a parlare fino a tarda sera.
Il 2 Maggio alle ore 16,30 approdiamo a Tunisi, con Francesco raggiungiamo Tabarca dove avevo già prenotato una camera, dopo aver sistemato i bagagli andiamo a cena, in un locale vicino l'albergo dove mangiamo delle pietanze tipiche del posto.
Il giorno successivo, dopo aver fatto colazione, riprendo il viaggio in sella alla moto direzione Algeria.
Alla dogana Tunisina risolvo in breve tempo le pratiche doganali, agevolato perché otto mesi prima vi ero stato e quindi ricordavo con chiarezza i vari giri burocratici da intraprendere, ed anche perché ho incontrato poliziotti e doganieri molto disponibili e gentili, uno di loro ha collaborato a compilare i moduli autorizzandomi anche a saltare la fila, cortesia che ho ricambiato omaggiandolo di un foulard e occhiali da sole che porto sempre con me per queste ed altre circostanze.
Dopo i ringraziamenti di rito mi avvio per l'ultimo controllo, quello del passaporto, e finalmente entro in Algeria in poco più di un’ora.
Viaggiando fino a sera giungo nella città di Djelfa , fondata dai francesi nel 1852 come avamposto militare dove faccio sosta per la notte.
Entrando nell'albergo da me conosciuto perché vi ho pernottato nei precedenti viaggi, mi sento chiamare ripetutamente Marcello …. sono algerini che mi seguono sui social, li saluto faccio alcune foto con loro e poi con garbo mi ritiro nella mia stanza per riposarmi, perché il giorno dopo è prevista una tappa molto impegnativa la città di Ghardaia .
Il giorno successivo alle ore 7 faccio colazione e subito mi metto in sella sulla Yamaha world raid,
proseguo il viaggio facendo sosta nel miglior albergo di Ghardaia che già conosco.
Alla reception si ricordano di me e questo mi fa molto piacere “non sono passato inosservato “
Una volta rimosso l’abbigliamento da moto mi reco dal benzinaio per fare il pieno e riempire anche una tanica da venti litri che porto con me, poi in strada ho la possibilità di cambiare euro in dinari algerini ad un ottimo tasso rispetto al cambio ufficiale delle banche.
Il 5 Maggio lascio Ghardaia, proseguendo verso il sud dell’Algeria faccio sosta ad Arak, piccolo villaggio dove approfitto per rifornirmi di acqua e carburante.
Viaggio tutto il giorno ad una temperatura di 42 gradi, condizioni climatiche che rendono il viaggio molto impegnativo, durante le soste sono costretto a bere acqua che non è certamente fresca, anche considerando che lungo il tragitto non esistono rivendite di generi alimentari.
Nel tardo pomeriggio arrivo nella località di Insalah , una oasi molto piccola dove approfitto per rifornirmi a sufficienza di acqua e generi alimentari sia per la cena che per il viaggio che dovrò affrontare il giorno successivo prevedendo di dover percorrere altri 600 km nel deserto Sahariano.
Il giorno 5 Maggio viaggio tutto il giorno ad una temperatura di 44 gradi, piccole soste per riposarmi, bere e mangiare tra percorsi in sterrato e strad in costruzione fino a raggiungere alle ore 22 un albergo nella città di Tamanrasset, gli ultimi chilometri sono molto impegnativi.
La mia permanenza in città è di due giorni, approfitto per riposarmi e visitare il suo mercato rimanendo deluso, mi aspettavo una città più pittoresca Invece è sporca e maleodorante.
Da questa località vorrei raggiungere Djanet, chiedo informazioni a camionisti e poliziotti ma tutti mi sconsigliano di farlo perché a lor dire le strade sono pessime, impraticabili per moto, pertanto decido di ritornare nel nord dell’Algeria.
Il Giorno 7 Maggio, dopo aver consumato la colazione, mi dirigo presso un distributore di benzina per fare il pieno alla moto e riempire la tanica di scorta ma trovo una lunga fila di persone.
Nel tentativo di riempire anche la tanica incontro il rifiuto del benzinaio, alla mia insistenza mi viene
indicato un cartello dove viene chiaramente indicato il divieto.
Più volte ho spiegato che dovevo ritornare a Insalam e che avevo bisogno della scorta di benzina perché il solo pieno della moto non mi avrebbe garantito l'autonomia per raggiungere la meta.
Per tutta risposta era determinato a non sentire ragione comunicandomi che dovevo essere autorizzato dal gestore del distributore, autorizzazione che dopo pressante insistenza arrivò.
Al rientro in albergo pranzo e nel riposare rifletto un po' preoccupato sulle pessime condizioni delle strade che ho attraversato in precedenza, rischiando di cadere più volte e che dovrò ripercorrere al ritorno.
Nel percorso di andata ho incontrato tratti stradali le cui superfici erano ricoperte da uno strato di terra talmente sottile ed abbondante simile a borotalco, che mi obbligava, per non cadere, a procedere
lentamente con la moto appoggiando i piedi a terra per avere maggiore aderenza ed equilibrio.
Dopo queste riflessioni decido di acquistare una pala per eventualmente utilizzarla nelle situazioni stradali più critiche nel caso ne avessi bisogno.
Il Giorno 9 sono nuovamente a Ghardaia.
Il 10 Maggio a Marasca visito la città che non conosco.
Il giorno 11 Maggio mentre sono in viaggio come destinazione Costantina per la mia quinta volta, sulla strada provinciale nel percorrerla a 120 km orari mi trovo all’improvviso un cane nella carreggiata di sorpasso, riesco a rallentare ed evitarlo.
Arrivato al solito albergo Ibis, il personale mi riconosce, prendo la camera e successivamente parcheggio la moto nel garage dell’hotel sorvegliato dalla sicurezza.
Nel tardo pomeriggio fino al tramonto faccio un giro a piedi per la città conoscendola ormai bene.
Il giorno consecutivo faccio colazione alle 7 dopodiché riprendo a viaggiare.
Durante le mie pause conosco molte persone, un’occasione per raccontare il mio viaggio e quelli precedenti che raccolgono l'interesse e la meraviglia di tutti perché realizzati in solitaria.
La sera dello stesso giorno sono nuovamente a Tabarca (Tunisia) in hotel incontro 3 motociclisti due Romani ed un Vicentino che mi conoscevano tramite i social, con i quali mi trattengo a parlare.
Il giorno successivo sono a Kairouan, arrivato in albergo faccio presente alla reception che è la quarta volta che avevo pernottato nei miei precedenti viaggi.
Per farmi cosa gradita mi danno una suite a pochi euro compresa di ricca colazione, approfitto per far
rammentare il pantalone scucito della moto. Nel pomeriggio rivisito la bellissima Kairouan, la sua grande Moschea di Uqba la più antica dell’Africa settentrionale. Considerata uno dei luoghi più sacri per la religione Islamica. Ammiro in alcuni negozi i tappeti che qui sono considerati i migliori di tutta la Tunisia.
Visito la Medina con i suoi colori, bianco e celesti, veramente meravigliosa.
Nonostante la pioggia continuo a girare a piedi scattando foto e video, documentando il più possibile le bellezze della città.
Il giorno successivo sono Gabes, approfitto per visitare la città con i suoi numerosi negozi fino a sera
quando mi ritiro in albergo per programmare il percorso del giorno dopo.
Il 15 e 16 Sono a Tataouine città che ho visitato già due volte, c’è un caldo straziante, il cellulare ed iPad non funzionano a causa del caldo eccessivo, siamo a 44 gradi.
Visito alcune cittadine nei dintorni di Tataouine che già conosco benissimo tra le quali Chenine un villaggio rupestre berbero situato su un altopiano. Rientrato in albergo faccio una ricca e rilassante doccia per poi nel tardo pomeriggio con un taxi andare in città per una camminata nonostante il caldo.
Il 17 Maggio a 30 km da Matmata attraversando un paesino incontro un gruppo di bambini che si dirigono a scuola tutti pronti a salutarmi e a sorridere. Ricambio i saluti sorridendo e salutando con la mano e suonando con il clacson della moto.
Alle 12 sono finalmente a Douz la città tunisina conosciuta come “la porta del Sahara “anche qui il
personale dell’albergo mi riconosce, sono molte volte che vi ho pernottato nei precedenti viaggi.
Durante il mio soggiorno conosco Ettore e Pamela mi trattengo con loro a parlare della loro esperienza di viaggio, è anche un'occasione per vedere il loro fuoristrada super attrezzato.
Lasciata la tipica cittadina di Douz , il 18 sono a Sfax considerata la seconda città e centro economico della Tunisia, visito la sua bellissima e pittoresca medina, oltre le imponenti mura che la circondano, la sua Medina non è paragonabile a quella di Sousse o Kairouan, ma il suo notevole fascino deriva dal fatto che è ancora praticamente incontaminata dal turismo.
Appena si entra dalla porta monumentale di Bad Diwan, si accede in un ad un souks di spezie, di profumi, gioiellieri, fabbri ecc., ecc. il quartiere del commercio mantiene i modi di vita antica.
Al suo centro si vede la grande Moschea, che non riesco a visitarla perché chiusa.
Il 19 sono Mahdia città costiera situata all’estremità meridionale del golfo di Hammamet, visito la città e la sua Medina tra le più belle della Tunisia.
20/21 Hammamet
22/23 il primo giorno mi concentro nella visita della Medina riconosciuta nel 1979 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è impressionante la sua grandezza un labirinto che si snoda in una fitta rete di stradine e vicoli al cui interno si possono vedere monumenti, palazzi storici, Moschee, ed inoltre le caratteristiche botteghe e negozi del sud.
Qui si trova di tutto, da tappeti alle stoffe, oggetti di rame, argenteria, ceramiche, ori e mercanzie di ogni genere.
Durante alcune soste mi sono fermato a gustare un thè alla menta e a comunicare e scherzare con i locali, scoprendo il loro artigianato e vedere come realizzano alcuni loro prodotti.
Durante il percorso faccio visita alla Moschea di Al-Zaytouna uno dei più importanti luoghi di culto del mondo musulmano., l’edificio è costruito con materiali provenienti dai resti dell’antica Cartagine
Il secondo giorno lo dedico alla parte moderna e lussuosa della capitale
24/25 BIZERTE. Nonostante la conosco benissimo gli dedico due giorni. Nell’occasione Visito nuovamente la Kasbah. Una fortificazione che risale al XVII secolo, e la bellissima e caratteristica Moschea di Sidi Salem che ritengo tra le più belle della Tunisia
26/27 il primo giorno lo dedico esclusivamente alla visita delle rovine della città il secondo a Sidi Bousaid, città che prende il nome da una figura religiosa musulmana che visse in questa città.
Famosissima per l’intenso utilizzo dei colori blu e bianco ovunque nella città.
Visito Dar El Annabi una casa privata, attrezzata con oggetti e manichini che rappresentano momenti della vita quotidiana del ceto benestante Tunisino Ennejma Ezzahra, la Moschea dei Sidi Bou Said ed il cafè des Nattes